Amanuta muscaria
pesso nei boschi è facile imbattersi in un fungo molto bello da fotografare perché carnoso e di colore rosso vivo. L’epiteto muscaria deriva dal latino “muscarius” ovvero attinente alle mosche, in quanto contiene l’acido ibotenico che le attira e le uccide. Questo acido insieme al muscimolo sono le sostanze che causano tossicità a breve latenza (entro le 6 ore) in chi consuma questo fungo. Oltre a causare vomito e diarrea altri sintomi sono sonnolenza, disorientamento, agitazione e allucinazioni in quanto la tossicità ha come organo bersaglio il sistema nervoso centrale. In antichità veniva consumata dagli Aztechi e nelle popolazioni di guerrieri a scopo voluttuario proprio per il suo effetto allucinatorio, ma oggi giorno è inserita tra i funghi tossici da non mangiare!
Il cappello rosso vivo è coperto da verruche bianche (residuo del velo generale) che tendono a scomparire soprattutto per le piogge intense. Le lamelle come la sporata sono bianche. Il gambo, inizialmente pieno poi semi cavo a maturità è bianco cilindrico, con base bulbosa. L’anello è membranoso, ampio e persistente. La volva è frammentata in cercini scagliosi intorno al bulbo. Cresce in ambiente di boschi di montagna di latifoglie e aghifoglie ed è molto comune. Se trovate Amanita muscaria durante il vostro giro nei boschi guardate attentamente intorno… potrebbero esserci anche dei porcini !!!
Foto di Lucia Bioletti