Tylopilus felleus
A inizio stagione dopo aver passato mesi senza vedere funghi può essere facile confondersi con i sosia non commestibili, infatti il Tylopilus felleus può essere scambiato con il Boletus edulis o il Boletus reticulatus o il Boletus aereus cioè i “porcini”. Però questo fungo dalla forma boletoide ha pori rosati, carne virante al rosa, reticolo grossolano ben marcato e carne fortemente amara tanto da renderlo immangiabile. Guardandolo con attenzione la cuticola del cappello è asciutta, tende a screpolarsi con tempo secco, con colorazione che varia dal bruno chiaro al nocciola, dal camoscio all’ocra, a volte con sfumature grigiastre. Sotto il cappello sono presenti tubuli e pori piccoli e irregolari, molto esili, stretti e un poco decorrenti al gambo, bianchi negli esemplari giovani, poi con tonalità rosate in quelli più maturi. Il gambo è cilindriforme allargato verso la base a clava di consistenza spugnosa, con colorazioni simili a quelle del cappello e decorato da un reticolo grossolano a maglie larghe scuro e in rilievo. Al taglio il T. felleus vira leggermente al rosa al contatto con l’aria. Poco comune, cresce in estate-autunno su terreno acido sotto aghifoglie (abeti) e nei boschi misti, talvolta negli anfratti di vecchi ceppi legnosi.
Foto di Lucia Bioletti