IL BOSCO D’INVERNO
Di Giancarlo Moretto
Mercoledì 7 gennaio 2015
Oggi, nel primo pomeriggio, complice un pallido sole e una gradevole temperatura, ho deciso di fare una passeggiata nel bosco. Non ne posso più del pigro rituale imposto dalle festività natalizie, con ore passate seduto a tavola. Il luogo scelto è colle Braida che raggiungo ben presto (dista circa 20 minuti d’auto da casa mia). E’ un luogo che frequento spesso nella buona stagione perché mi permette di sfuggire alla calura e utilizzare anche piccoli ritagli di tempo ottenendo spesso anche interessanti raccolte di funghi “da studiare”.
Parcheggio l’auto sul piazzale (deserto) prendo il mio fedele bastone e saliti alcuni gradini davanti alla chiesetta che si trova sulla destra (rivolti verso la Sacra di S. Michele).
Vedo davanti a me un sentiero che indica “area didattica micologica”, mi piace!
M’inoltro sul sentiero e subito il silenzio viene rotto da grida allarmate di uccelli evidentemente infastiditi dalla mia presenza, che però presto si tacciono.
Il bosco nel quale mi sto inoltrando è costituito prevalentemente da faggi , ma non mancano qua e là gruppi di conifere e di betulle. Vedo quel luogo come fosse la prima volta, gli alberi spogli e il cielo luminoso favoriscono una visibilità straordinaria, che permette di osservare l’orografia della zona che d’estate non è assolutamente visibile.
Il terreno è coperto da un tappeto di foglie che ad ogni mio passo rompono il silenzio con un gradevole fruscio.
Di tanto in tanto si sentono canti di uccelli che mi piacerebbe saper interpretare.
Ad un certo punto su alcuni cespugli poco lontani da me compaiono due uccellini piuttosto piccoli. Mi fermo per poterli osservare, non sembrano aver paura di me, hanno sul capo un curioso ciuffo di penne. Al ritorno voglio telefonare al mio amico Giovanni Manavella che certamente saprà dirmi di cosa si tratta.
Lungo il mio cammino, ai margini del sentiero in punti ben esposti noto già alcune primule fiorite.
Ecco ora apparire davanti a me una recinzione costruita di recente con pali impregnati, all’interno una piccola costruzione in legno ed alcuni cartelli divulgativi che parlano di funghi. La struttura è evidentemente chiusa, decido di proseguire e di tornare a visitarla quando sarà aperta al pubblico.
Proseguo la mia passeggita per osservare meglio l’orografia del terreno, molto interessante, e assai diversa da come l’avevo immaginata finora.
Cammino ancora un po’ e poi mi sposto sulla sinistra fino a raggiungere una piccola strada asfaltata attraverso la quale faccio ritorno all’auto.
Come mi ero proposto, telefono subito al mio amico Giovanni che in base alla mia descrizione individua agevolmente l’uccellino osservato nella mia passeggiata: si trattava di una “cincia dal ciuffo” (Lophophanes cristatus) e, con solerte cortesia, mi invia la bella foto che allego a queste mie poche righe.
Questa mia breve passeggiata invernale è stata molto piacevole e soprattutto utile.
Penso di ripetere l’esperienza, ogni volta che le condizioni meteo lo permetteranno,visitando altre località, meta delle mie passeggiate micologiche estivo-autunnali per conoscerle meglio ed imparare ad orientarmi con maggior sicurezza. Consiglio a tutti qualche piccola escursione invernale, il bosco saprà ricambiarvi con genuine emozioni e renderà più consapevoli le passeggiate micologiche che farete nella giusta stagione.